Dante e il Labirinto

12.05.2021

"Il mito del Labirinto evoca figure e situazioni collegabili a simboli carichi di significato ancora oggi efficaci.

L'avventura di Teseo nel labirinto ha il significato del percorso che l'uomo intraprende alla ricerca di se stesso, di un principio divino, di un minotauro o altro che possa rappresentare un "centro", un punto fermo da cui partire.

La via che si snoda nel Labirinto simboleggia la discesa verso il "basso" ovvero nella disperazione, il percorso rappresenta la purificazione e il ritrovamento di sé.

Uscire dal Labirinto rappresenta una rinascita.

Il reperto, postato sui social del museo, collega questo mito con Arianna il cui filo della tessitura riporta Teseo alla luce e quindi all'attività femminile della tessitura.

Anche nella Divina Commedia il lettore si smarrisce in una "selva oscura" e si ritrova compiendo un viaggio individuale e collettivo entro il dedalo di un labirinto: il labirinto della coscienza e del significato in cui tutto ciò che è detto rimanda ad un Altrove.

Nella Divina Commedia c'è un Labirinto tracciato dall'Inferno - Purgatorio - Paradiso.

E' quello descritto da Ulisse.

Nell'Inferno Dante colloca il Minotauro nel VII Cerchio dove sono puniti i violenti e lo introduce all'inizio del Canto XII.

Spesso accostato al peccato della lussuria, il Minotauro è un ostacolo da superare per percorrere una nuova strada, più giusta e corretta.

Il Labirinto rappresenta quindi nella sua accezione mistica, un processo di iniziazione, un rituale personale di ascesi."

 

Cit. beniculturali.it

Maggiori informazioni